Manutenzione conservativa delle statue della Loggia di David in Palazzo Te
PREVISTI 752.000,00 €
RICEVUTI +5.800,00 €
SPESI - 64.824,26 €
Tra il 1536 e il 1546, Giulio Romano, Prefetto delle fabbriche gonzaghesche e Superiore delle strade ai tempi di Federico II Gonzaga, realizzò le Pescherie sui due lati del ponte medievale di San Domenico sopra il Rio, il canale che scorre attraverso la città. Le Pescherie sono costituite da due loggiati che si fronteggiano, ciascuno sormontato da un armonioso attico praticabile. Sono queste le uniche costruzioni rimaste delle opere di pubblica utilità commissionate dai Gonzaga a Giulio. In seguito alla loro funzione di mercato del pesce, durata fino alla metà del Novecento, hanno finito col diventare il toponimo dell’intera via. Il portico di Levante è articolato in sei possenti campate impostate con archi su pilastri rivestiti in intonaco a bugnato rustico, come si ritrova nelle architetture giuliesche a Palazzo Te o in Palazzo Ducale. Verso il Rio, ampie aperture ad arco si aprono su un pittoresco scorcio del Rio e su un paesaggio d'acqua di antica tradizione per la città. Il fronte dell’attico verso il ponte è movimentato da finestre incorniciate alternate a brevi paraste sporgenti. La facciata a bugnato è chiusa da un’elegante cornice classica a ovuli, su cui sporgono le travi e la falda del tetto in coppi mantovani. All’edificio delle Pescherie di Levante è addossato un edificio a tre piani a partire dal livello del Rio, che viene in parte interessato dall’intervento.
La Pescheria di Levante si presenta gravemente ammalorata sia nelle decorazioni che nella struttura. Per il loggiato lo stato di degrado della facciata verso strada è reso evidente dalla caduta di parte degli intonaci a bugnato; qui sono ormai quasi completamente visibili i blocchi dei mattoni che stanno sotto le malte grezzamente lavorate per fingere la bugna rustica, come è ricorrente nelle opere di Giulio Romano a Mantova; anche il piano superiore presenta cadute di intonaco; inoltre le finestre sono state modificate rispetto al disegno originario, come risulta dal confronto con la facciata antistante delle pescherie di Ponente. La struttura del portico presenta dal lato verso il Rio degli ammanchi di muratura in alcuni pilastri e parapetti che rendono urgente l’intervento di consolidamento, mentre le volte sembrano sicure.
Anche il ponte sottostante la loggia, pur essendo staticamente sicuro, richiede una serie di interventi per ripristinare alcune parti di muratura cadute in seguito ad infiltrazioni di acque piovane dalla via soprastante. Più grave è lo stato interno dell’attico, inagibile per crollo di parte dei soffitti, con copertura a capriate irregolari, realizzate per successive integrazioni e puntellazioni. Non meno critiche le condizioni dell’edificio adiacente, in parte interessato dall’intervento.
L'obiettivo primario del progetto è da un lato il recupero del monumento giuliesco restituito totalmente alla pubblica fruizione, dall'altro la riappropriazione, da parte della città e dei mantovani, del rapporto con l'acqua, nella riscoperta di immagini dimenticate ed inedite di acqua e di terra rispecchiate nel Rio.
I locali ai vari piani saranno aperti secondo orari legati alle attività che saranno svolte dalla Fondazione, da eventuali gestori o co-gestori, dal Comune di Mantova cui è riservata una congrua quantità di giornate di utilizzazione.
La scala e l’ascensore accessibile per disabili, oltre a collegare i locali ai vari piani, saranno aperti al pubblico per l’accesso al Rio dal livello della strada anche al di fuori degli orari di attività all’interno, quando sarà richiesto dal Comune di Mantova per particolari attività che si svolgeranno nel portico delle Beccherie, essendo tale accesso l’unico per ora disponibile.
Ultima modifica il Venerdì, 24 Maggio 2019 13:08
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Manutenzione conservativa delle statue della Loggia di David in Palazzo Te
PREVISTI 20.000,00 €
La scenografica Loggia di David di Palazzo Te presenta nicchie in cui vennero collocate nel 1653, all'epoca del duca Carlo II Gonzaga Nevers, 14 statue di pietra realizzate dallo scultore bolognese Gabriele Brunelli, ilquale nella loggia, insieme al carrarese Francesco Agnesini, eseguì anche i bassorilievi. Le statue in pietra vennero rifinite in "finto bronzo" e ornarono le specchiature che nel progetto originale di Federico II Gonzaga e di Giulio Romano dovevano ospitare statue di celebri condottieri. Le opere dell'artista bolognese rappresentanp invece le personificazioni delle Virtù tratte dalla Iconologia di Cesare Ripa, di cui oggi rimangono 9 esemplari, mentre le 5 in pietra bianca vennero realizzate nel primo Ottocento da Antonio Piazzi, che per dare uniformità all'intero ciclo dipinse di bianco anche le altre di tufo calcareo che erano color "finto bronzo".
Le opere sono ricoperte da depositi di polveri e di sporco. Il supporto poroso ha assorbito nel tempo i depositi sedimentati; sono evidenti distacchi negli strati di finitura, tracce di nerofumo e di agenti infestanti.
Aperto al pubblico lunedì 13.00-18.30; martedì-domenica 9.00-18.30
Ultima modifica il Venerdì, 24 Maggio 2019 13:02
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Costo complessivo degli interventi: 800.000,00 euro
“Fu talmente dotato dalla natura Giulio Romano, che veramente si poté chiamare erede del graziosissimo Raffaello sì ne’ costumi, quanto nella bellezza delle figure nell’arte della pittura, come dimostrano ancora le maravigliose fabbriche fatte da lui et per Roma et per Mantova; le quali non abitazioni di uomini, ma case degli Dei, per esempio fatte degli uomini, ci appariscono.” (Vite di Vasari)
Ultima modifica il Lunedì, 12 Ottobre 2015 12:30
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Costo complessivo degli interventi: 1.250.000,00 euro
Il Teatro Scientifico (1767-1769), singolare gioiello rococò frutto dell’ingegno di Antonio Galli Bibiena, fa parte del complesso neoclassico del Palazzo Accademico di Giuseppe Piermarini e Paolo Pozzo. L’ambiente presenta una pianta a campana, con ordini sovrapposti di eleganti palchetti coronati da un loggiato che incornicia lo spazio scenico. Il teatro, costruito nelle strutture portanti in mattoni, impiega all’interno notevoli quantità di elementi in legno, sia a completamento della parte strutturale, sia per gli elementi ornamentali: sculture, pilastrini e balaustre delle balconate, colonne che separano i palchetti in legno dipinto a finta pietra. L’eccellente risposta acustica nasce dalla sapiente spazialità della pianta che conferisce eleganza di proporzioni alla platea e modulate ondulazioni alle pareti.
Ultima modifica il Venerdì, 09 Ottobre 2015 16:41
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Costo complessivo degli interventi: 1.450.000,00 euro
La Torre della Gabbia, costruita nel XIII secolo, si innalza nel centro storico di Mantova ed è fra gli elementi architettonici più rappresentativi e caratterizzanti del magnifico skyline della città. La tecnica costruttiva, i materiali e la tipologia architettonica ne confermano l’originaria fattura medievale. La torre ha subito una parziale ristrutturazione nel Cinquecento, quando la facciata rivolta sulla attuale Via Cavour fu adeguata agli stili tipicamente rinascimentali, con l’inserimento di eleganti lesene marmoree e decorazioni di scuola mantegnesca. La gabbia, che dà il nome all’edificio è datata in maniera certa nel 1576 quando il duca Guglielmo ne decise la realizzazione allo scopo di rinchiudervi i malfattori. Il progetto definitivo di consolidamento e miglioramento sismico della torre, redatto a seguito degli eventi sismici del maggio 2012 e delle risultanze dell’analisi della vulnerabilità sismica, prevede anche la ricostruzione della scala interna secondo lo sviluppo di quella crollata. L’Amministrazione Comunale è fortemente intenzionata a recuperare e valorizzare questo straordinario manufatto architettonico, al fine di renderlo fruibile ed accessibile al pubblico quale primo e maggior belvedere della città.
Ultima modifica il Venerdì, 09 Ottobre 2015 16:39
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L’Art Bonus rappresenta un’autentica rivoluzione. Lo Stato, nell’opera di sensibilizzazione dei cittadini alla tutela, alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio artistico e culturale pubblico, sceglie di riconoscere un credito d’imposta a tutti coloro che destineranno una donazione in favore di queste cause. Un credito pari al 65% della somma donata.
Chiunque – tanto le aziende, quanto i singoli cittadini - può sostenere interventi di manutenzione, protezione e restauro di monumenti, edifici storici, opere d’arte, musei, biblioteche, archivi, così come di aree e parchi archeologici, complessi monumentali, fondazioni lirico-sinfoniche e teatri di tradizione. Chiunque può contribuire alla realizzazione di nuove strutture, e al potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni che, senza scopo di lucro, svolgono attività nello spettacolo. Un patrimonio culturale valorizzato è fonte di reddito e occupazione. Un patrimonio culturale valorizzato rende il territorio più attraente, garantendo importanti ricadute sul turismo.
Il patrimonio storico artistico è la nostra ricchezza. Recuperarlo, valorizzarlo e promuoverlo è insieme un dovere e la scelta migliore per educare la comunità a riconoscere la Bellezza, a proteggerla ed esaltarla. Per questo abbiamo scelto di promuovere Art Bonus, per chiedere a tutta la comunità di riconoscere il nostro futuro nei segni straordinari che la storia ci ha donato. Mantova, città Patrimonio dell’Umanità può e deve consegnare alle nuove generazioni un patrimonio pienamente fruibile, sapendogli dare un preciso significato per la contemporaneità.
Candidiamo in questa prima fase tre simboli della nostra città: Torre della Gabbia, Teatro Bibiena, Palazzo Te.
In particolare la Torre della Gabbia, chiusa al pubblico da secoli, se recuperata ed aperta potrà rappresentare un’attrazione unica. Il teatro Scientifico del Bibiena, necessita di un importante lavoro di recupero ed adeguamento al fine di valorizzare il bene ed il suo utilizzo. Palazzo Te, capolavoro di Giulio Romano, con l’intervento di recupero del fronte sulle Peschiere, concluderà il lungo percorso di tutela che lo ha caratterizzato, aprendosi nel migliore dei modi al suo ruolo di polo culturale ed espositivo della città.
Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova
Partecipare attivamente al progetto Art Bonus è molto semplice. Sarà sufficiente scegliere quali dei beni nella disponibilità del progetto desiderate sostenere attraverso la vostra donazione, quindi procedere secondo i riferimenti che trovate nella pagina a fianco. Sarà naturalmente fondamentale conservare la documentazione del vostro versamento in maniera tale da poter successivamente beneficiare del credito d’imposta a cui avrete diritto.
Ultima modifica il Venerdì, 24 Maggio 2019 12:14
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